Koutetsu Shin Jeeg

Errori e commento della serie

Titoli episodi

  

KOUTETSU SHIN JEEG


   

 

 

Devo ammettere che, quando vidi per la prima volta il trailer di questa nuova serie di Jeeg, storsi parecchio il naso. L’idea che fosse svolta nel futuro e che una moto si sarebbe trasformata nella testa di Jeeg, anziché Hiroshi, mi aveva lasciato piuttosto contrariato.

Adesso, dopo aver visto i 13 episodi che compongono questa mini serie, devo ricredermi. Il prodotto è di medio – alta fattura, anche se pecca di alcuni difetti nella trama.

Ma andiamo con ordine. Anno 1975. Assistiamo allo scontro finale tra la regina Himika e Hiroshi. Il giovane, dopo un ultimo assalto contro Yamata no orochi (la fortezza di Himika), scompare in una zona nebbiosa che avvolge il Kyushu. Miwa e il professor Shiba (addirittura in vita e quindi non sotto la forma del mega computer che tutti ricordiamo…) cercano in qualsiasi modo di mettersi in contatto con Hiroshi ma inutilmente. Tutto il Kyushu risulta inglobato da una fitta nebbia impenetrabile.
Pare che all’interno di quella cortina fumogena, il tempo non sia trascorso, lasciando giovani le persone che vi erano entrate (una specie di varco spazio temporale…).

Anno 2025. Sono passati 50 anni esatti da quella furibonda battaglia.
Il giovane irruento (e buffo) pilota della Shiba Motors, Kenji Kusanagi, viene convocato nella nuova build base (base antiatomica) assieme all’amica d’infanzia Tsubaki e al misterioso Kyo. Qui, i tre vengono accolti dal professor Shiba (ormai decrepito!) e soprattutto dalla nonna di Tsubaki, ovvero Miwa, la pilota del primo Big Shooter.
Sembra che la regina Himika, dopo 50 anni di sonno dall’ultimo scontro con Hiroshi, sia ritornata in vita al fine di impossessarsi nuovamente della campana di bronzo, questa volta custodita nella moto di Kenji. Grazie alla moto (che diventa la testa del robot), il ragazzo può trasformarsi in Jeeg! Tsubaki e Kyo saranno i nuovi piloti del Big Shooter e a dar loro manforte, troveremo anche le Space Angels, un gruppo formato da tre ragazze militari alla guida di altrettanti jet supersonici.

Si nota fin dal primo episodio che questo seguito di Jeeg non si attacca alla fine della serie classica, collocandosi quasi in un universo parallelo (un po’ come avviene in Getter Robot – the last day). In verità, questa serie animata è il diretto seguito di un manga di Jeeg ancora inedito in Italia.
Qui il professor Shiba è ancora in vita, Hiroshi è sperduto nel Kyushu, dell’Imperatore del Drago non c’è traccia…

L’avvento di Baruba, fa da subito pensare ad un aggancio con Jeeg, come già avveniva nella serie classica tra il robot e Antares (o Pansaroid in originale), il cavallo. In questo nuovo ‘build up’, Jeeg andrà a fondersi con la possente tigre bianca, ricordando palesemente il duca Gorgon presente ne ‘Il grande Mazinga’

 

Da sottolineare il fatto che il titolo ‘Koutetsushin Jeeg’ (Jeeg, il dio d'acciaio) non si riferisce al Jeeg pilotato da Kenji, ma al ‘perfect Jeeg’ che nascerà a fine serie tra la fusione del Jeeg pilotato da Hiroshi, quello di Kenji e la stessa Baruba (ricorda un po' la fusione del Daltanious...).

Non solo la regina Himika torna a nuova vita (con un design decisamente accattivante) ma anche i suoi tre servi: Ikima, Mimashi e Amaso. Se i primi due risultano molto ben caratterizzati (cattivi al punto giusto), Amaso diventa una specie di bestia senza cervello, che sbava come un cagnolino quando riceve i complimenti della sua regina. Sicuramente nello scambio tra la vecchia serie e questa nuova, ci ha perso..!

Come di consueto nelle serie di Go Nagai (già è successo in Mazinkaiser) assistiamo ad una puntata di puro spasso, durante la quale Kenji, allupato come non mai, riuscirà ad agganciarsi in volo agli astrocomponenti immaginandoli due immense tette! Impagabile anche l’immagine a metà puntata che vede il ragazzo stringere il seno della prosperosa regina Himika ^_^’

 

 

Fantastica la posizione che assumono le space angels alla guida dei rispettivi veicoli. Praticamente sono sdraiate su una moto e più di una volta vengono inquadrate dal didietro…

Di Getter robot – The last day e Mazinkaiser  si notano subito diverse affinità, prima fra tutte la presenza di scontri nello spazio e addirittura la costruzione di una seconda build base (come avviene con la fortezza delle scienze in Mazinkaiser contro il Generale Nero). Ci lasciano perplessi alcune scelte narrative, come gli scontri spaziali stile Gundam o il voler ricondurre parte della storia alla solita razza aliena comparsa sulla Terra (ed in questo, Kyo e Miyazu che vivono in una Terra pressoché incontaminata come un eden, ricorda molto il finale dell’anime di Mao Dante). Era decisamente più affascinante l’idea dell’Impero Jamatay che rinasce dalle profondità del pianeta. Perché voler sconvolgere tutta la vicenda?

Molto bella la sigla iniziale, rockeggiante al punto giusto, che mostra una veloce carrellata di tutti i protagonisti della vicenda. Le animazioni sono di ottimo livello e anche la CG (piuttosto presente) si mimetizza bene tra i disegni. Sono da segnalare solo alcune cadute di stile. Le esplosioni non convincono del tutto, così come alcune animazioni del Big Shooter in volo, un po’ troppo computerizzate.

La scena di Tsubaki che lancia i componenti e i successivi ‘build up’ di Jeeg sono presenti in tutti gli episodi, a volte anche troppo. Da notare che i componenti di Jeeg non derivano solo dal Big Shooter (che contiene solamente le parti che compongono il corpo e i missili superperforanti) ma anche dai Giga Shooter, degli enormi cannoni che, di volta in volta, lanciano al robot nuove armi, come il Bazooka, gli Astrocomponenti (già presenti nella vecchia serie) e così via…

Purtroppo, quando Tsubaki lancia i missili superperforanti preme la leva sinistra, anziché quella destra, permettendo agli animatori semplicemente di capovolgere l’animazione…

Negli ultimi episodi della serie, come cavolo fa la moto di Kenji a volare sulla Luna? E la gravità?

Ma ora veniamo alle chicche. Questa serie è ricca, ricchissima di citazioni. Iniziando dalla tre Space Angels. La comandante si chiama Yagyu e ha una benda in un occhio, così come Yagyu Retsudo, personaggio storico realmente esistito e narrato, tra l'altro, in Lone Wolf & cub. Poi abbiamo i soldati (o meglio, le soldatesse) Saotome e Mido, i cui nomi fanno il verso a due personaggi presenti nel manga Violence Jack (dello stesso Go Nagai): Mondo Saotome e Tatsuma Mido. Violence Jack stesso fa bella mostra di se alla fine della serie, tra il pubblico presente alla corsa motociclistica. Assieme a lui, vedremo anche il buon Koji da Mazinga Z, Miki da Devilman, Rigel da Goldrake e l’interprete de ‘La scuola spudorata’ (Harenchi Gakuen). Per non parlare dello stesso Go Nagai, presente anch'egli alla corsa...

Rygel

Koji Kabuto

Miki

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Il nome originale di Kyo è Takeru, uno dei più famosi e leggendari principi giapponesi vissuto tra il IV e V secolo dopo Cristo. Takeru è anche il nome del 'cavaliere senza macchia e senza paura' riportato in vita dalla regina Himika nella serie classica.

Il nome di Kenji è formato dai kanji che compongono il nome di Koji in Mazinga Z e il cognome di Tetsuya nel Grande Mazinga

L'essere che nasce dalla fusione di Ikima, Mimashi e Amaso, è decisamente simile al grande Zenon di Devilman. Vediamo ai lati della testa, il volto di Mimashi e Amaso, con Ikima al centro del torace.

Nel quinto episodio della serie, tra le maschere appese vediamo Devilman (in alto a sinistra), Ultraman e Gekko Kamen

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Nel nono episodio, tra le mani del Kenji bambino, vediamo la moto di Hiroshi! (vedi immagine)

Il preside della scuola che frequentano Kenji, Tsubaki e Kyo, è ripreso dal preside presente nella serie TV di Devilman. Lo stesso professore si chiama Alphon e altri non è che il professor Alfonso!

 

 

              

 

Il casco di Kenji ricorda molto la seconda trasformazione di Hiroshi (quella con maschera e corna gialle, per intenderci - vedi immagine) e lo stesso Hiroshi a fine serie, riprenderà la sua prima mutazione…

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La moglie del professor Shiba e Mayumi, così come Hiroshi, non invecchiano perché rimaste intrappolate per 50 anni nella zona nebbiosa del Kyushu. In riferimento a questo, risulta molto bella la scena in cui Hiroshi, momentaneamente cieco a causa del trauma “post-Kyushu” sente avvicinarsi Miwa e, ascoltando la sua voce, la immagina esattamente come quando era giovane. Quando il giovane le prende la mano, ecco che nella sua mente si dipinge l’immagine della vera Miwa, della Miwa anziana, dalla pelle non più liscia ma segnata dallo scorrere del tempo.

Il grande essere che appare dal ricongiungimento delle due campane di bronzo assieme allo spirito Haniwa formato da Ikima, Mimashi e Amaso, è uguale all'Imperatore delle tenebre presente nel Grande Mazinga. Qui di seguito l'immagine dell'essere di fuoco e quella dell'imperatore da Great Mazinger...

La mamma di Hiroshi, così come nella serie regolare, veste sempre il solito straccetto rosa! Mayumi ha uno zainetto a forma di Mecadon II.

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Neanche il professor Dairi manca all’appello. Qui è un arzillo vecchietto a comando della build base spaziale (build station).

Fanno inoltre una fugace apparizione Don, Pancho e Shorty (anch'essi decisamente invecchiati ma con indosso i soliti vestiti...).

 

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Geruge

 

Ed ecco una bella foto di gruppo e una foto dell'Hiroshi 'new design'

                                     

 

 


 

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Kenji Tsubaki Kyo Miwa e il prof. Shiba