La spada dei Kamui

Errori e commento

 

  

 

 

La vicenda si apre nel Giappone tra la metà del 1800 e la fine dello shogunato Tokugawa. Jiro è un bambino cui vengono trucidate senza alcuna pietà la madre e la sorella da un ninja sconosciuto. Gli abitanti del villaggio, credendo che sia stato lui ad aver assassinato la famiglia, lo braccano costringendolo alla fuga. E' così che Jiro trova conforto nel monaco Tenkai che, prendendolo con sé, gli insegnerà le arcane arti ninja e lo condurrà alla ricerca della vendetta. Il bambino, diventato ormai ragazzo, capirà che la strada per conoscere la verità è più ardua di quanto avesse pensato.

Questo è l'incipit de 'La Spada dei Kamui', film del 1985 prodotto da Kadokawa Shoten e diretto da Rin Taro, già regista di capolavori quali Capitan Harlock e Galaxy Express 999.

Il film è tratto dal romanzo "Kamui No Ken" di Tetsu Yano. Complice anche una considerevole durata (oltre due ore) non riesce sempre a mantenere alta l'attenzione, in primis a causa dei personaggi, molti, piuttosto stereotipati e non particolarmente approfonditi (ad eccezion fatta per il protagonista e la kunnoichi Oyuki). Alla fine, la storia si riassume in una grande caccia al tesoro infarcita con la ricerca di vendetta da parte di Jiro (ma non solo la sua.)
Sul piano tecnico c'è poco da dire, la mano di Rin Taro c'è e si vede. Ottime inquadrature e angolazioni, giochi di luce costanti e combattimenti spettacolari. Il reparto sonoro è composto da musiche classiche del Giappone feudale che spaziano dal Taiko (danze con tamburi) allo shomyo o al min'yo. Le animazioni non sono sempre prive di pecche (specialmente per quanto concerne le scene di corsa) ma si attestano su livelli piuttosto alti, con movimenti fluidi e realistici. Gli sfondi rendono benissimo l'atmosfera che circonda il protagonista, sia per quanto riguarda le montagne innevate di Hokkaido (ai tempi chiamata Ezo) sia per le ambientazioni western della California.

Infine buono il doppiaggio, con Luigi Rosa (Cristal il cigno ne 'I cavalieri dello zodiaco', Rubber prima voce in One Piece...) in Jiro e Enrico Bertorelli (Cell in Dragon ball Z e Joseph Joestar negli OAV de 'Le bizzarre avventure di Jojo') nei panni di Tenkai. Molto buono anche l'adattamento che lascia integro qualsiasi nome originale utilizzando anche il termine 'Meriken', una deformazione della parola 'America' usata all'epoca in cui è svolta la vicenda.

Gli errori presenti non sono molti ma vale la pena segnalare qualcosa a riguardo - spoiler-:


-Il professore scurrile e baffone è chiaramente un hobbit, basta vederne l'altezza e i piedi:
 



-Jiro e Oyuki si trovano entrambi sulla nave che oscilla. Ma, quando li vediamo in primo piano, i due si muovono ognuno per conto proprio, come se si trovassero su due piani separati!

 

-Bellissimo il dialogo tra Sam, il marinaio di colore e il capitano della nave che vuole far scendere Jiro. Sam esclama: “Ma non è giusto! Jiro mi ha salvato la vita!” Poi punta i piedi e arriva ai ricatti: “Se scende lui scendo anch’io!!!” Ma era meglio se stava zitto, infatti il capitano risponde:
“TU sei uno schiavo e farai quello che ti ordino!” Ma dai, se sei uno schiavo non puoi comportarti come se potessi fare quel che vuoi e dettare legge!! Ah Ah Ah!

-Secondo quanto indicato, Jiro si fa qualcosa come 600 km a piedi (di corsa?) per arrivare a Santa Catalina...

-Decisamente semplicistico il modo in cui vanno alcune cose: si basa un po' tutto su incontri e casualità. Jiro incontra per caso la ragazza indiana che solo in seguito si scopre essere la figlia di una spia che cercava anch'essa il tesoro (quante possibilità c'erano che i due si incontrassero negli Stati Uniti??), il capitano della nave si rivede a più riprese e non si sa come facciano a ritrovarsi e così via...

-Il narratore dice inizialmente che la vicenda è ambientata nel 1868, poi viene detto 1898 (ma Jiro non sembra cambiato di una virgola) dopodichè viene nuovamente indicato il 1868 (la data corretta).

-Possiamo affermare con certezza che Jiro abbia portato davvero una gran sfiga a tutta la sua famiglia (oltre che al 90% delle persone che ha incontrato nel suo pellegrinare). Sono infatti morti a causa sua: madre adottiva, sorella adottiva, padre vero, madre vera, sorella vera e nonno (vero!).

-La corsa di Jiro assieme ai ninja, alla fine del film, è una delle cose meno convincenti di tutta la pellicola.

Geruge

 

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