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               LA SERIE: 
              
              Trama: 
              Il crimine è sempre più 
agguerrito tanto da costringere le amministrazioni mondiali alla creazione di un 
corpo speciale di polizia internazionale, l’Interpol. A Tokyo, il capo di questa 
sezione della polizia, è il generale Onikawara. 
Il figlio di Onikawara, Takeshi, assunto nell’Interpol ma 
poi allontanato dal padre perché non ritenuto abbastanza responsabile e 
competente, custodisce un segreto: prima di morire, il professor Onegasteru gli 
dona la sua ultima scoperta, uno speciale casco formato da un nuovo composto 
chimico, il Polyment, che permette al ragazzo di trasformarsi in Hurricane 
Polymar. La pelle di Polymar diventa così più resistente dell’acciaio e, grazie 
alla speciale armatura, Polymar acquisirà la capacità di trasformarsi in 
trivella, auto, jet etc… 
Con la collaborazione del fido Barone (intelligente ma 
fifone cane San Bernardo), della bella e sexy Teru e del suo capo, il detective 
privato Joe Kuruma (tanto spavaldo quanto imbranato), dopo aver eliminato le 
bande più feroci (tutte “casualmente” con nomi di rettili o animali), Polymar 
riporterà l’ordine nel mondo. 
  
Ricordi che ci hanno spinto a 
rivederla: -Sicuramente lo abbiamo scelto per 
completare il trittico Tatsunoko per eccellenza: 
				Kyashan, 
				Tekkaman, Polymar.
 
-Combattimenti molto degni, soprattutto le pose, ispirate 
palesemente al mitico Bruce Lee 
-Uno dei pochi cartoni arrivato con la sigla originale 
Giapponese. Bellissima ed esaltantissima! 
  
Regge le aspettative? 
L’animazione è sicuramente buona e anche le musiche di sottofondo sono molto 
divertenti e azzeccate, soprattutto nei combattimenti (durante i quali, il più 
delle volte, è presente la sigla iniziale dell’anime). Doppiaggio italiano 
davvero molto valido. Tutte le voci dei personaggi principali sono indovinate, 
soprattutto quella del protagonista e del simpatico Kuruma.  
Forse è la serie che vince il premio “Cambio abito in una 
mossa”. E’ sufficiente che il criminale dia una tirata al mantello con una mano 
et voilà, l’abito è totalmente differente, con tanto di maschera che compare dal 
nulla. 
La serie è di sicuro nata per essere più divertente e con 
meno sentimentalismi rispetto a Tekkaman e Kyashan. I combattimenti sono 
decisamente feroci, soprattutto perché il ‘buon’ Polymar, all’urlo di “URAGANO 
ALL’ATTACCO!!!” si getta brutalmente in mezzo ai nemici, il più delle volte 
accanendosi su un solo personaggio in particolare (il malcapitato viene 
tempestato di pugni, calci in faccia, ginocchiate e gomitate a non finire!!) 
L’Interpol, l’organizzazione creata per proteggere i 
cittadini dalle bande di delinquenti più feroci e astute, non si accorge che un 
semplice investigatore privato di serie B (Kuruma) li spia dalla finestra con un 
banalissimo periscopio! Alla faccia della sorveglianza! 
Il cast è un classico. Il terzetto base composto dall’eroe, 
la bella, lo scemo e l’animale. Quest’ultimo, come intelligenza, uno o due 
gradini al di sopra degli altri… 
La bella Teru, impiegata e ‘segretaria’ di Kuruma, in 
realtà è la proprietaria del locale utilizzato come ufficio... e ogni tanto 
assistiamo a dei veri e propri siparietti sull'affitto. 
Mitica la frase preceduta dalla risata di scherno, ogni 
volta che entra in scena Polymar e che fa da preludio al pestaggio dei cattivi: 
"Il senso di 
giustizia mi chiama ovunque nel mondo ci siano dei malvagi. 
Hurricane Polymar. 
Per te è finita!!!" 
Giusto una nota aggiunta sul design di Polymar. Il casco 
con le punte gialle e colore rosso sangue è molto fico, ma secondo voi perché 
gli hanno messo una freccia che ne indica il pacco??? 
Zoldover 
  
  
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